Il recente D.Lgs. 117/2020 è intervenuto a regolamentare la classificazione dei rifiuti, secondo l’origine e secondo la pericolosità. Secondo l’origine, la distinzione è fra rifiuti urbani e rifiuti speciali. Secondo la pericolosità la distinzione è fra pericolosi e non pericolosi.
In generale possiamo fare riferimento alla provenienza dei rifiuti per definire: gli urbani come derivanti dalle abitazioni e la cui raccolta e smaltimento sono gestiti dalle Pubbliche Amministrazioni; gli speciali come derivanti dalle attività produttive. Entrambi sono distinti fra pericolosi e non pericolosi.
Proprio il D.Lgs. 117/2020 ha inquadrato i rifiuti speciali, definendone in modo specifico la provenienza:
La classificazione del rifiuto permette di identificare in modo univoco ogni rifiuto prodotto, avvalendosi di un codice presente nell’Elenco Europeo dei Rifiuti (codice EER) noto come Codice Europeo Rifiuti, CER.
I rifiuti speciali di cui ci occupiamo, ricoprono tutte le categorie secondo provenienza, sia pericolosi che non pericolosi, ad eccezione dei rifiuti sanitari e dei veicoli fuori uso.
Come Ares abbiamo l’accesso diretto ad impianti di smaltimento finali, discariche, termovalorizzatori, piattaforme di stoccaggio e impianti di trattamento.
Per questa ragione ci occupiamo di recupero e smaltimento per attività e lavorazioni che producono rifiuti della macro-raccolta, fra i quali: